Dopo un’intensa giornata trascorsa ad ascoltare parole di sincero affetto, di sincero egoismo e sincera alienazione, la mia mente, come sempre, mi ha mostrato immagini colorate e vivide dei perché che sono esplosi dentro me.
E’ così infinitamente difficile metterli tutti a fuoco, sono così complessi e semplici allo stesso tempo. E poi cosa avrebbe potuto immaginare una mente banale come la mia? Colori e profumi, sensazioni ed emozioni, dolori e gioie… paradossi che fanno parte del vissuto, del mio vissuto.
A cosa servono le parole se non sostenute da fatti e azioni? A cosa serve mostrare i denti se non per regalare e concedersi un sorriso? A cosa se serve alzare gli occhi e guardare il cielo se poi ci si deve riparar gli occhi per la violenza dei raggi solari? A cosa serve mostrare i muscoli se si vuole fare una carezza? A cosa serve trattenere il fiato se si vuol respirare profumo di vita? A cosa serve vivere se non si vuol amare? E, infine, a cosa serve rimuginare qui su questo ed altro ancora? Comunque vada sarò sempre sorpresa dalla bellezza di un’alba e di un tramonto, dall’esplosione di colori vibranti di un sorriso. Sarò stupita dal dolore provocato da una ferita e dal vuoto che scaturisce dall’assenza di una persona, dall’inutile valenza di gesti e parole cattive, dall’esasperazione delle indecisioni e dalla speranza che in ogni caso, in ogni modo, in maniera poco convenzionale mi dice che domani sarà diverso, che domani sarà migliore, che domani sarà…ed io voglio crederci.